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Turismo: un’estate da dimenticare

Turismo: un’estate da dimenticare

Pubblicato il 09/09/2020



L'estate 2020 rimane una stagione da dimenticare per il turismo italiano.
Nel trimestre giugno-agosto le presenze nelle strutture ricettive ufficiali in Italia si sono fermate a 148,5 milioni, oltre 65 milioni in meno rispetto al 2019 (-30,4%).

Il crollo peggiore è stato registrato nella domanda estera con un -65,9% di presenze.
I pochi turisti stranieri sono arrivati da Germania, Francia, Olanda, Svizzera, Austria e Regno Unito e hanno preferito soprattutto il Nord e il Centro Italia.

La tendenza negativa ha interessato tutte le aree del nostro Bel paese, ma con forza diversa:

  • Nord Est -34,4%

  • Nord Ovest -34,2%

  • Centro -31,3%

  • Sud e Isole -20,4%

  • Città d'arte -49,6%

  • Laghi -48,6%

  • Campagne e collina -39,8%

  • Terme -38,9%

  • Balneare -23,7%

  • Montano -19%.

Il settore ricettivo italiano archivierà il 2020 con perdite da 100 miliardi.
Questo è l'amaro bilancio stilato da Confturismo Confcommercio e Assoturismo Confesercenti:

  • giugno con fatturati azzerati

  • luglio con andamento a singhiozzo

  • agosto con numeri ridotti, permanenze medie più brevi e spesa contratta

  • settembre, con la risalita dei contagi da coronavirus, vede un freno alle prenotazioni e molte richieste di disdette.

L'indice di fiducia del viaggiatore, che indica appunto la propensione degli italiani a viaggiare, inoltre ha registrato per la prima volta un calo a 63 punti su scala da 0 a 100.

Speriamo che gli oltre 2 miliardi di risorse - residue al flop del Bonus vacanza - vengano utilizzati per dare un concreto aiuto al comparto turistico italiano che, fino al 2019, realizzava il 13% del nostro Pil.


Comunicato stampa Confturismo Confcommercio >


Fonte:
Confturismo Confcommercio
Assoturismo Confesercenti
Ministero dell'Economia
Il Sole 24 Ore

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