withinn

Sicurezza e ospitalità

Sicurezza e ospitalità

Pubblicato il 21/02/2020



Negli ultimi anni si è verificato un incremento di casi di legionellosi diagnosticati nel nostro Paese.
Tra i più gravi c'è sicuramente quello risalente al 2018 che ha visto diciannove turisti ammalarsi di legionellosi e tre morire per complicazioni dovute alla malattia, contratta presso alcune strutture turistiche dell'Altopiano della Paganella in provincia di Trento.
Gli otto titolari di queste strutture, inoltre, sono stati denunciati dai Nas dei Carabineri di Trento per omicidio colposo perché – secondo l'accusa – non avevano predisposto il "Piano di Valutazione del Rischio Legionellosi" obbligatorio dal 2015.
(Linee Guida per il controllo e la prevenzione della legionellosi emesse dal Ministero della Salute il 7 maggio 2015)

La legionellosi (o malattia del legionario) è causata dal batterio “legionella” (Legionellaceae) ampiamente diffuso in natura sia in ambienti naturali come sorgenti termali o falde idriche sia in ambienti artificiali come piscine, impianti idrici o di climatizzazione.

Per noi di withinn la sicurezza e la salute dei nostri clienti - che siano essi ospiti o gestori di struttura - è al centro del nostro lavoro.
Per questo motivo abbiamo deciso di intervistare un professionista del settore in forze presso la Polis Consulting, società attiva nell'ambito della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, antincendio e conformità alla normativa ambientale in ambito di asset aziendali turistici, privati e pubblici.

Desideriamo dare un approccio informativo e pragmatico alla questione “Legionellosi”, avvalendoci dell'aiuto di esperti come la Dr.ssa Antonia Alaia, CEO e Responsabile della Divisione HSE e Igiene Ambientale della Polis Consulting per capire quali siano le strategie necessarie per prevenire questo rischio e tutelare i nostri clienti.

 

D: Dr.ssa Antonia Alaia innanzitutto grazie per la Sua disponibilità.
Quali sono le procedure e gli interventi che le strutture devono attuare per prevenire questo fenomeno?

R: Sicuramente la prima attività da implementare consiste in una campagna di monitoraggi atti a verificare la presenza o meno della legionella nel circuito di acqua sanitaria e negli impianti di condizionamento centralizzati.
In caso di esito negativo, si suggerisce di mantenere un piano di gestione mediante un monitoraggio annuale degli impianti per accertarsi che conservino la loro neutralità.
Nel caso dai monitoraggi si riscontri la presenza di legionella, diviene mandatario un intervento di sanitizzazione del circuito e l'installazione di una soluzione permanente di sanitizzazione (lampade UV, sistema a biossido di cloro, ecc.) a seconda della conformazione degli impianti.

 

D: Che ruolo hanno l'informazione e la comunicazione del rischio nella prevenzione?

R: L'informazione è fondamentale.
L'assenza di conoscenza del problema è tra le primarie fonti di diffusione.
La costante attività di comunicazione del vostro gruppo e le esatte informazioni che divulgate, permettono l'acquisizione della consapevolezza delle necessità normative e dei rischi in cui potrebbero incorrere gli ospiti e i gestori delle strutture.
In questo modo rappresentate un collegamento fondamentale tra il mercato alberghiero, l'ospitalità e le professionalità collegate al mondo dell'hôtellerie.

 

D: Quali sono i Suoi suggerimenti a riguardo?

R: L'unico modo per potersi tutelare dal pericolo “Legionellosi” è di evitare di affidare incarichi a partner o consulenti che si definiscono onniscienti.
Sono previste particolari procedure di sicurezza che non vanno sottovalutate perché richiedono specifiche competenze per una corretta valutazione e gestione del rischio.

  • Condividi questo articolo