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In Sicilia Halloween è la Festa dei morti

In Sicilia Halloween è la Festa dei morti

Pubblicato il 28/10/2016



In Sicilia, il 2 novembre, giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, è la Festa dei morti, una ricorrenza molto sentita, soprattutto dai bambini, più di quanto lo sia la notte di Natale o il giorno della Befana. I bambini aspettano con ansia il giorno in cui potranno parlare con i propri cari che non ci sono più scrivendo una letterina con ciò che desiderano, naturalmente dovranno comportarsi bene se vorranno vedere esaudite le proprie richieste.


La leggenda vuole che tra la notte del 1 e del 2 novembre gli avi ritornassero dal mondo dei morti e andassero a rubare dolci, giocattoli, o altri regali, ai negozianti, per regalarli ai piccoli della famiglia. In quella notte, i genitori siciliani preparano “u cannistru”, di norma un cesto di vimini stracolmo di dolci e giocattoli. In alcune città siciliane i giochi vengono sapientemente nascosti nei vari angoli della casa come una vera caccia al tesoro per divertire i bambini. In passato questi cesti contenevano i dolci della tradizione, primi tra tutti i crozza ri morti (le ossa di morto – biscotti croccanti di pasta garofanata), ma anche i nucatoli, i pupi ri zucchero (dolci antropomorfi di origine romane) e la famosa e dolcissima frutta martorana, fatta con pasta di mandorle.


 

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Una foto pubblicata da Alessio (@alessiof1976.af) in data:


Un tempo prima di iniziare a cercare i doni dei defunti i bambini dovevano recitare una sorta di supplica:

Armi santi, armi santi,

Iu sugnu unu e vùatri síti tanti:

mentri sugnu ‘ntra stu munnu di guai

Cosi di morti mittitimìnni assai

Anime sante, anime sante,

io sono uno e voi siete tanti:

mentre sono in questo mondo di guai

regali dei morti mettetemi in abbondanza.


Dopo aver mangiato i dolci e scartato i regali anche i bimbi accompagnano gli adulti al cimitero per ringraziare con fiori e grossi ceri i cari che non ci sono più. Una tradizione antichissima che alcuni fanno risalire al X secolo o addirittura ai culti greco-romani e che appartiene a molte popolazioni del Mediterraneo, quella di celebrare in modo gioioso i defunti insegna ai più piccoli che la morte è parte della vita stessa e che le persone che amiamo non svaniscono, ma resistono nei ricordi e che ogni anno nella notte di Tutti i Santi, vengono a trovare i vivi regalando loro dolcezza e gioia.

 

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Una foto pubblicata da Filippo Gallea (@fi.ga_hdr) in data:


La Festa dei morti è il tipico esempio dell'anima complessa e contraddittoria della Sicilia, da un lato, infatti, la morte viene demonizzata, secondo il rito cristiano, dall'altro, invece, gli spiriti vengono evocati a protezione dei viventi, come previsto da molte credenze pagane, a loro si chiedono consigli, sostegno.

Oggi sono state accolte anche altre feste che pur avendo la stessa radice, provengono da luoghi e tradizioni differenti, come Halloween, di origine celtica, in cui i bambini si mascherano con costumi spaventosi. Eppure in Sicilia, la tradizione dei “morticini” resiste.

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