Pubblicato il 23/03/2016
Federico, quando hai scattato la tua prima fotografia? Che ricordo ne hai?
La mia prima foto? Sinceramente non me lo ricordo… probabilmente l'ho scattata in uno dei rarissimi momenti in cui mio papà mi lasciava prendere in mano, guardato a vista, la sua reflex analogica agli inizi degli anni ‘90.
Perché hai deciso di raccontarti attraverso questo mezzo?
Ogni social network ha un suo modo di comunicare, Instagram lo sento più vicino a me.
Sei un Iger, cosa ti piace del social Instagram?
Sicuramente le community sono il valore aggiunto di questo social network. Tramite queste ho avuto la possibilità di conoscere dal vero persone anche geograficamente e culturalmente distanti e, alcune, oggi posso chiamarle amici.
Secondo te, cosa ne sarà di Instagram nei prossimi 5 anni?
5 anni nel web sono un'era geologica, già pensare a cosa succederà tra un anno è molto complicato. Sicuramente si vedrà, e già si sta iniziando a percepire, un processo di diminuzione della visibilità dei profili a vantaggio degli utenti che sponsorizzeranno i loro post, come è già accaduto con le pagine su Facebook. Un'altra cosa a cui penso da ormai un anno è che l'app Messenger di Facebook e i Direct Message di Instagram prima o poi si fonderanno in una sola ed unica app.
Dai tuoi scatti, dedichi molta attenzione ai paesaggi e anche agli scorci in città, una in particolare che mi ha colpito è Venezia: cosa vorresti arrivasse al tuo pubblico?
La domanda che mi hai posto è l'antitesi di quello che voglio trasmettere: molte persone, soprattutto dall'estero, non conoscono il nord est, per loro esiste solo Venezia. Da qualche mese sto cercando di ridurre il numero di foto che carico riguardanti la città lagunare perché voglio far capire che il nord est è, secondo me, l'area italiana più affascinante e i turisti (italiani e stranieri) dovrebbero venire a scoprire le sue bellezze naturali, culturali, enogastronomiche ed artistiche.
Ci sono delle tue immagini a cui sei più affezionato?
La prima foto fatta con la mia prima reflex è quella a cui sono più affezionato, un po' come la Numero Uno per Paperon De Paperoni. Ritrae un tramonto invernale lungo le mura di Treviso. Un altro scatto a cui sono legato è un ritratto fatto durante una sfilata della Venice Fashion Night del 2014: la ragazza mi è passata a lato e sono riuscito a catturare il suo profilo su uno sfondo neutro, credo di non aver mai fatto uno scatto così bello ad una ragazza.
Hai un modello, un riferimento a cui ti ispiri?
Non ho un modello di riferimento, ho studiato i più importanti fotografi sia a livello accademico che personale ma non ce n'è uno di preciso a cui mi ispiro. Prendo spunto da quello che vedo, da quello che mi piace, assimilo le informazioni e cerco di riprodurle con un mio personale punto di vista.
Qual è il tuo prossimo progetto?
Come local manager di Instagramers Italia sto creando un instameet nella provincia di Treviso mentre a livello fotografico sto iniziando a raccogliere le idee e il materiale per un progetto su dei portrait introspettivi e uno sull'abbinamento cibo e paesaggi tipici.